Work-book, libro d'artista, copia unica. 2017
Work-book, libro d'artista, copia unica. 2017
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LA VANVERA
Podcast, 17 episodi, durata variabile, 2019-2020
Quasi un podcast, forse un palinsesto, più di un varietà: un melange settimanale scritto, registrato e prodotto dall'artista per il pubblico di Pillow, canale di micro-podcast sulla piattaforma Telegram.
La Vanvera è andata in onda, tra ilarità e improperi, ogni domenica da Dicembre 2019 ad Aprile 2020.
La Vanvera e tutti i podcast di Pillow sono disponibili su Spotify
La mia pratica artistica si sviluppa attorno al corpo e all'intimità–– la relazione tra lo spazio e i corpi, dentro e fuori il limite fisico, genera luoghi di relazione in cui costruire linguaggio e praticare atti di intimità e resistenza. Concepisco l'intimità e le forme della sua condivisione come radicali modalità di resistenza alle narrazioni violente che i nostri corpi subiscono nella riproduzione del discorso capitalista. In virtù di questo, all’interno della mia produzione artistica rifletto sulla partecipazione spettatoriale come processo creativo di produzione di significato. Attraverso le mie opere propongo esperienze in cui il coinvolgimento dell* spettator* è attivato da alterazioni della percezione dello spazio, al fine di aprire squarci nell'abituale narrazione della realtà e costruire collettivamente temporanee narrazioni alternative.
Sono un'attrice e un'artista multidisciplinare. La mia formazione affonda le radici nel disegno e nelle tecniche di stampa, e germoglia nella recitazione, tra teatro e performance. Il mio lavoro ha una natura processuale e partecipativa, e prende forma in molte pratiche, come workshop, live performance, scrittura, disegno e videomaking. Lavoro sia da sola sia all’interno di collettivi o coinvolgendo altre soggettività nel mio processo creativo. Considero genuinamente il corpo delle mie produzioni come una scultura vivente e multisensoriale, di cui vulnerabilità, fallimento e ironia sono il cuore pulsante.
Attualmente vive a Bologna. Lucia è un’artista multidisciplinare e un'attrice. Nella sua pratica mescola un approccio curatoriale a creazioni di natura performativa, partecipativa e workshop-based. Crea performance, video, installazioni, mostre e abiti. Nei suoi lavori convivono l’ispirazione teorica della “situated knowledge” di Donna Haraway, insieme a una ricombinazione ironica, poetica e quasi diaristica del quotidiano. E' interessata al linguaggio dell'intimità nelle relazioni tra spazio, corpo e comunità, intese come luoghi di resistenza politica e femminista, e ai processi di "rembodiment" in un'ottica di decolonizzazione. I suoi lavori raccontano del desiderio e del mistero attraverso riflessioni sulla percezione, il contatto, la memoria, la distanza. Lavora principalmente con realtà indipendenti, progetti no-profit, e community-based. Condivide la sua ricerca artistica con altre soggettività e in forma collettiva, anche nel ruolo di curatrice e di educatrice. Dal 2015 è membro attivo del collettivo Avanguardie 20 30, che insieme alla compagnia teatrale Kepler-452 cura l'organizzazione e la direzione artistica Festival 20 30, realtà teatrale under 30 bolognese. Nel 2016 fonda lo spazio espositivo Malgrado (BO, IT) curandone gli eventi insieme ad altre artiste. Dal 2017 organizza e cura EXIT, festival di arti visive e performance site-specific (Bologna, IT), insieme a Xi, collettivo artistico e associazione culturale di cui è co-fondatrice e presidentessa.
Statement
ITA
La mia pratica artistica si sviluppa attorno e attraverso le relazioni tra spazio, corpo e intimità. Concepisco l'intimità e le forme della sua condivisione come modalità di resistenza alle narrazioni violente che i nostri corpi subiscono nella riproduzione del discorso capitalista. In virtù di questo, rifletto sulla partecipazione spettatoriale come processo attivo di produzione di significato, per costruire collettivamente temporanee narrazioni alternative. Sono interessata ai processi di re-embodiement e alle relazioni tra spazio, corpo e comunità come luoghi in cui praticare radicali atti cura del presente, attraverso la condivisione dell'esperienza estetica.
ll mio lavoro ha una natura processuale e partecipativa, e si sviluppa attraverso pratiche come workshop, live performance, scrittura, curatela. Nelle mie creazioni convivono l’ispirazione teorica della “situated knowledge” di Donna Haraway, insieme ad una ricombinazione ironica, poetica e quasi diaristica del quotidiano. Considero genuinamente il corpo delle mie produzioni come una scultura vivente e multisensoriale, di cui vulnerabilità, fallimento e ironia sono il cuore pulsante.
ENG
My practice and research revolve around bodies, resistance and spaces of intimacy––the relation between bodies and space, within and beyond its physical boundaries, generates places of interaction which can contribute to building new vocabularies and hosting acts of intimate resistance. I think about intimacy as a radical act of resistance to the violent capitalistic narratives that our bodies are put through within the discourse of society's reproduction. In this sense, I understand participation as a crucial component of a creative process of meaning elaboration. Through my artistic production I craft experiences for the spectator to alter the perception of space, with the aim of generating glimpses in everyday ordinary narratives and collectively embodying a situated and shared knowledge.
I am an actress and a transdisciplinary artist, with a background in drawing and graphic art. My work is shaped through a wide range of practices, such as participatory methods and workshops, live performances, writing, painting, drawing and video making. I work on my own as well as with other individuals, groups and collectives. I perceive the body of my work genuinely, as a multisensorial living sculpture, whose vulnerability, failure and irony are at its core.
Mi interessa la vita dei simboli, i segni-conchiglia che custodiscono pezzi del reale, la materia che registra il peso dei passi, lo accoglie e poi lo parla. E' l'essere insieme dei corpi nel tempo e nello spazio e i segni di questo lavoro invisibile e incessante di risignificazione del reale. Le crepe sono il luogo della mia reverie. Tento costellazioni, configuro sistemi “a spiraglio” da cui scorgere divesti punti di vista nella micro-scrittura del reale. Scrivo, quasi sempre sovrappensiero; nei miei quaderni, chiavi sparse. Cerco nuovi antri del castello-mente e dentro ciascuno trovo sempre un’altra chiave. La scrittura è una forma del mio disegnare e in lei trovo l’ossessione della ripetizione che quando perde senso rivela.
Spesso nei miei lavori elementi banali, assurdamente nudi, trovano nuova voce e diventano portatori di un non-senso rivelatore-- mistero, distanza, intraducibilità sono elementi che orbitano attorno al nucleo dell'esperienza. Incontro, fertilità, luce sono i poli che li accompagnano. I luoghi vivono nella nostra esperienza di corpi sensibili e noi ci riflettiamo in essi. Siamo luoghi misteriosi.
ENG
My practice and research revolve around bodies, resistance and spaces of intimacy––the relation between bodies and space, within and beyond its physical boundaries, generates places of interaction which can contribute to building new vocabularies and hosting acts of intimate resistance. I think about intimacy as a radical act of resistance to the violent capitalistic narratives that our bodies are put through within the discourse of society's reproduction. In this sense, I understand participation as a crucial component of a creative process of meaning elaboration. Through my artistic production I craft experiences for the spectator to alter the perception of space, with the aim of generating glimpses in everyday ordinary narratives and collectively embodying a situated and shared knowledge.
I am an actress and a transdisciplinary artist, with a background in drawing and graphic art. My work is shaped through a wide range of practices, such as participatory methods and workshops, live performances, writing, painting, drawing and video making. I work on my own as well as with other individuals, groups and collectives. I perceive the body of my work genuinely, as a multisensorial living sculpture, whose vulnerability, failure and irony are at its core.
I am interested in the life of symbols, shell-signs and shield-pieces that secure the realm of existence, embedded matter of footprints-weight, spoken once gathered. Bodies being together in space and time, traces to this invisible yet constant work of reality resignification. Crack lines are home to my reveries. I attempt constellations, I shape ‘glimmer systems’ from which to beam new points of view within reality’s micro-writing-processes. I write, mostly lost in my thoughts––in my notebooks, one can find scattered keys. I look for caves in the mind-castle and inside each one I find another key. Writing is one of the shapes of my drawing and with Her I find the obsession for repetition which, once emptied of its meaning/sense, reveals.
Often in my work, banal and absurdly naked elements find a new voice and turn into revelation-bearers––mystery, distance, untranslatability are the elements orbiting around the core of experience. Connection, fertility, light, are catalysts of companionship. Places live through our own experience of sensible bodies, in which we reflect ourselves. For we ourselves are mysterious places.
Workshops
2020
On-line workshop con Fredrerique Lolier, scuola di recitazione M. Melato, Teatro Nazionale di Genova
Seminario di recitazione, Paolo Antonio Simioni, scuola di recitazione M. Melato, Teatro Nazionale di Genova
Seminario di recitazione per il cinema, Dario Aita, scuola di recitazione M. Melato, Teatro Nazionale di Genova
Create in public space, MOOC, FAI-AR/In-situ
2019
Workshop #1 - Field Recording "dell'ambiente nell'ambiente", Rinaldo Marti, a cura di CODE WAR, Ex Ospedale Psichiatrico di Quarto, Genova
Apprendisti stregoni, con Carla Signoris, Luca Bizzarri, RAI5, di Felice Cappa, regia David Doplicher
2018
Laboratorio di Metodo Linklater, Alessandro Fabrizi, a cura di Silvia Piccollo, Teatro Sociale di Camogli (GE)
Balletto civile, Teatro della Tosse, Genova
Laboratorio Avanguardie, Festival 20 30, ERT Teatro delle Moline, Bologna
Seminario di teatro fisico, Enrico Bonavera, scuola di recitazione M. Melato, Teatro Nazionale di Genova
2017
Counter-production, Palermo Summer School of Contemporary Arts, Julieta Aranda, Chiara Camoni, Raimundas Malasauskas, a cura di Stefania Galegati-Shines , Davide Ricco e Daria Filardo, Caffè Internazionale, Palermo
Joyko, seminario di danza Butoh, Joshito Ono e Compagnia Laminarie, DOM la cupola del Pilastro, Bologna
Ren.con.tre, Accademia di Belle Arti di Bologna, a cura di Lelio Aiello
2016
La condanna dell'origine, Chiara Guidi e Scott Gibbons, Teatro Comandini, Cesena
Residenza presso Fondazione Lac o le Mon, Casa Cafausica, "Il punto sulla lingua", Cesare Pietroiusti, San Cesario di Lecce (LE)
Opening The Radical Self, Julie Tolentino, Joushua Tree (Los Angeles, USA)
2015
La rivoluzione è facile se sai con chi farla, Nicola Borghesi/Kepler-452, Festival 2030, Bologna
Uscire dalla vasca, compagnia Amendola/Malorni, Festival 2030, Bologna
Rivoluzione? Secondo Movimento, Nicola Borghesi, Bologna
2014
Il gabbiano, laboratorio residenziale di analisi e messa in scena del Gabbiano di A. Cechov, condotto da Nicola Borghesi, Casola Valsenio (RA)
Laboratorio di video loop live con Basmati, Accademia di Belle Arti di Bologna
Mostre
2021
Punto di Raccolta, allestimento partecipato a cura di EXIT in collaborazione con Festival 20 30, Avanguardie 20 30 e Kepler-452, Giardino Pincherle, Bologna.
2019